lunedì 14 ottobre 2013

La potenza del simbolo




I simboli sono spesso considerati semplicemente segni convenzionali per indicare concetti arbitrari, ma in verità sono il “tratto” d’unione di realtà quali: segno/significato, corpo/spirito, individuo/società, verità/fantasia.

Pochi conoscono la potenza che ha il simbolo per la conoscenza dell’essere umano. Eppure, viviamo circondati da simboli che usiamo per rapportarci con il mondo. La moda, i continui modelli super tecnologici in campo informatico non sono altro che simboli di noi stessi, di come siamo o ci sentiamo. La corsa all’acquisto dell’ultimo smartphone, ipad denota un simbolo d’appartenenza ad una società definibile all’avanguardia,.tecnologica.Il simbolo è il nostro specchio… .
In fondo fin da piccolo, attraverso il  gioco simbolico, il bambino cerca di superare  paure ed ostacoli rappresentando simbolicamente le azioni che gli creano disagio.Osservarlo è’ utile a comprendere “cosa” egli stia dicendo di sé.
Il simbolo è lo strumento, la chiave di lettura del nostro essere interiore, un rito che permette all’inconscio di percorrere uno spazio transazionale dove muoversi; non con le parole, ma con gesti e possibilità concrete di essere che si manifestano attraverso il piano emotivo.
Un lapsus, un atto mancato, una dimenticanza, un disegno, un sogno, una metafora, una fiaba, sono segnali del nostro Sè, strumenti non razionali che permettono alla persona di “raccontarsi,” senza accorgersi che sta parlando di sé stesso e delle proprie emozioni demolendo  le difese della ragione.
 Nel counseling, i simboli portati dalla persona, devono esser ampliati cercando di comprendere cosa suggerisce quel “simbolo” a quella persona; è l’individuo che attribuisce il significato al simbolo scelto.
L’utilizzo della metafora ad esempio, è uno strumento per aiutare il cliente ad aprire delle storie di sé che non riesce ad esplicitare o che ancora non conosce.
La metafora, è un ponte tra l’intra ed inter psichico; per la neuropsicologia essa è letta dall’emisfero destro del cervello che, avendo una visione gestaltica riesce a condensare tutto ciò che un aspetto rappresenta nella sua globalità attraverso l’uso di una parola-frase. La parte destra comprende per immagini (parte intuitiva), la parte sinistra è la parte logica legata al linguaggio..
Un utilizzo importante della metafora si ha nella tecnica delle visualizzazioni per lavorare sulla possibile regressione di alcuni sintomi di alcune malattie.
Viene chiesto al malato di visualizzare una immagine positiva che egli “sente” propria così che attivi nella sua sfera interiore emozioni profonde da poter ripercorrere quotidianamente come esercizio possibile di auto guarigione. Ovviamente questa tecnica è completamente soggettiva, ogni persona individua l’immagine che gli appartiene e la fa propria.
I disturbi organici dell’individuo possono, con l’aiuto delle metafore, esser indagati cercando di capirne il significato e l’origine.
Un enorme giacimento d’informazioni su di noi, sotto forma simbolica, è sepolto nel nostro mondo onirico. C’è un tesoro nascosto in quel misterioso paese che è il mondo del sogno.
Il sogno rappresenta l’inconscio, leggerne i significati simbolici ci permette di passare dal piano della fantasia a quello della realtà.

giovedì 17 gennaio 2013

Cinquanta ....sfumature...




“Scandaloso, bollente, il bestseller di cui non si può smettere di parlare….”

Cinquanta sfumature di grigio, di nero…di rosso. Inizialmente, viste le recensioni dei critici non positive su questa trilogia, non mi sono proprio interessata alla lettura, veniva presentato come un romanzo di poco spessore, non intellettuale…un classico romanzo rosa.
Successivamente, ascoltando l’opinione positiva di più persone che avevano letto la trilogia, mi sono incuriosita. Mi sono chiesta cosa ha spinto la maggior parte delle donne ad “adorare” la trilogia e il suo personaggio Christian Grey, cosa aveva colpito il pianeta femminile? A sentire i discorsi delle lettrici, l’interesse comune era il sesso estremo, l’erotismo.
Non è un romanzo di letteratura erotica, non è un “Histore d’O” e nemmeno un “Delta di Venere”.
Più leggevo e più mi stupivo dell’entusiasmo e della sorpresa di parecchie donne riguardo ai giochi sessuali della coppia Grey-Steele; quasi fosse un mondo sconosciuto, un mondo di cui non si è mai letto o scritto!
L’attenzione e il successo sono nati perché la maggior parte delle donne si sono concentrate sulle fantasie e capacità sessuali del protagonista? O per la sorpresa che tutto ciò esista esternando una sorta di desidero nel voler esser un Anastasia Stelee?
Il desiderio nasce dalla mancanza di qualcosa che non si ha, ma si vorrebbe….ma allora nella società c’è una mancanza di soddisfazione sessuale nel rapporto di coppia? C’è voglia di trasgressione? Perché è stata colta maggiormente questa parte del libro e non l’amore che nasce con fatica e timore tra i protagonisti? Notevole è il sentimento che si è venuto a creare tra i due. Entrambi anelano al bene dell’altro pur rimanendo fedeli a se stessi, senza annullarsi come persone. Gli sforzi enormi del protagonista per superare il proprio lato sadomaso, il dolore di tornare al passato, la forza di rompere con certi schemi che per anni erano stati la sua difesa pur di avere l’amore di Ana e, Ana, inesperta, ma intelligente e capace che accetta di volta in volta di fidarsi aspettando che anche lui si fidi di lei….
Il loro amore cresce al punto da esser terrorizzati all’idea che qualcosa di brutto possa accadere all’uno o all’altro, lui protegge lei e lei protegge lui.
Un uomo che vuole la sua compagna come “unica”, la numero uno, la sola alla quale ha donato la sua parte più intima. Un uomo di successo che arriva a riconoscere i propri limiti e insicurezze senza sentirsi sminuito o meno virile, ma che desidera superarsi per la felicità non solo di se stesso, ma della coppia.
Un uomo ricco che fa regali costosissimi, ma … “pensati”! Collegati al ricordo di un momento felice trascorso insieme.
Pare che tutto questo sia passato in secondo piano.......