mercoledì 22 giugno 2016

Diario di viaggio di un'emozione nel cuore del Myanmar


Fotografia di Letizia Chiarucci



Non più di un mese fa, sono stata invitata all'inaugurazione del libro di Andrea Rosselli "La distanza è dentro" e alla mostra fotografica di Letizia Chiarucci. Un libro ed una mostra  che raccontano con grande emozione il loro viaggio in Myanmar
.La gioia e l'intensità provata da entrambi per l'esperienza vissuta, riempiva la stanza quasi fosse un "profumo", particelle  di essenze emozionali invisibili che penetravano in ognuno di noi quasi ne avessimo fatto realmente parte. E' con immenso piacere che riporto di seguito l'introduzione dell'autore e il video con le bellissime fotografie della fotografa Letizia Chiarucci che,  grazie alla sua professionalità, è riuscita a catturare ogni particolare restituendoci momenti di vita inimmaginabili.


"L'idea di quest'opera – il cui ricavato viene interamente devoluto ad ActionAid, a sostegno di specifici progetti in aree disagiate del Myanmar – è nata dal desiderio di raccontare l'esperienza “sul campo” di un genitore a distanza, con un percorso che parte da lontano (cioè della decisione stessa di adottare) e si dipana lungo un sentiero di sensazioni ed emozioni fortissime, vissute esse stesse prima a distanza, poi direttamente sul luogo e culminate con la visita al villaggio della bambina. Un'esperienza di straordinaria intensità emotiva, che si è poi tramutata anche in una grande occasione per conoscere e scoprire un popolo straordinario, proprio nel momento in cui si apprestava a celebrare il ritorno alla democrazia dopo lunghi decenni di oppressione da parte del regime militare, e soprattutto per raccontare il grandissimo lavoro svolto in loco da Action Aid."
                                                                                                                             Andrea Rosselli                                                                                                                   
                                                                                                                                

Link video/ foto di letizia Chiarucci


https://youtu.be/w4H-0wEw1So

lunedì 9 maggio 2016

La voce è il più ricco mezzo espressivo dell'uomo.........



LA VOCE CHE CURA
Relatore: Luca Catanzaro
(totale 10 incontri)

La Natura è un tempio ove pilastri viventi
lasciano sfuggire a tratti confuse parole;
l'uomo vi attraversa foreste di simboli
che l'osservano con sguardi familiari.
   Charles Baudelaire
Dipinto di Milena Rigotti


«Indubbiamente la respirazione è un elemento fondante della vita, tutti i viventi respirano, siano essi uomini, animali, piante.  La respirazione inizia con la vita extrauterina, con il pianto originario del bambino che in realtà è il primo respiro, e da lì in poi ci accompagna per tutta la esistenza, non smettiamo mai di respirare, qualsiasi cosa facciamo, qualsiasi cosa pensiamo, qualsiasi luogo abitiamo il respiro ci accompagna. Quando l’uomo si concentra sul respiro non può che coglierne, accanto alla vitale necessità, un altro elemento: il ritmo fatto dall’alternarsi di espirazione e inspirazione, prendere “aria” dal mondo, intesa come gas fisico ma anche metaforicamente come “soffio”, pneuma, spirito, e restituire nel movimento della espirazione qualcosa che viene da dentro, e ritorna al mondo. La respirazione, nell’alternarsi di inspirazione ed espirazione, ha la cadenza di un dialogo, il dialogo ritmico di ricevere e dare, di accogliere e restituire, di ascoltare e di parlare. Inevitabile, quindi, coglierne il naturale accostamento con il tema dell’ascoltare e del parlare, e con il tema della “voce”. E’ la vox degli antichi, che permetteva (e permette) di esteriorizzare il mondo interno, di comunicare pensieri, emozioni, vissuti. È la voce che permette agli uomini di dialogare, e con la voce, prima ancora che con la parola scritta, che si trasmettono i miti dell’umanità, è la voce che esprime il Mythos, i racconti che  stanno alla base della storia degli individui, dei popoli, delle civiltà, raccontati, ascoltati, condivisi sensorialmente prima ancora che emotivamente e intellettualmente. E’ ancora la voce, infine, che consente quel dialogo fra le menti da cui nasce il Logos», introduzione al ciclo di incontri di Dott. Giorgio Cavallari - Psichiatra, Psicoterapeuta, Direttore Generale ANEB, Direttore Scientifico Istituto di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB e Responsabile Scientifico area editoriale. La voce sgorga dalle sorgenti dell’inconscio, da latitudini difficilmente esplorabili, carica di tutti quei contenuti archetipici che da coraggiosi viaggiatori potremmo decidere di affrontare inerpicandoci sui perigliosi declivi simbolici del suono. La voce potrebbe rappresentare una delle frecce poste sulla corda tesa dell’arco di una conoscenza amplificativa che soddisfi contemporaneamente le molteplici condizioni del dialogo con l’incerto e con l’irrazionabile che Morin definisce come fenomeno complesso. Per tornare all’oggi, potrebbe non essere un’eresia rintracciare una sorta di involuzione collettiva del linguaggio in favore di una antilingua, come amava definirla Italo Calvino: “la motivazione dell’antilingua è la mancanza di un vero rapporto con la vita, ossia in fondo l’odio per se stessi”. L’antilingua è alexitimia di suoni scarichi di vibrazioni ed emozioni, è il vuoto narrativo di un immaginario disadorno inflazionato da tele-rumori, la cacofonia dell’omologazione ad un registro ad estensione limitata. Molte sono le potenzialità e le possibilità, per molti versi totalmente inesplorate, del suono della voce umana. In tal senso, come taluni sostengono, staremmo per intravedere una nuova era che profetizza in tempi non lontani, l’alba di un giorno in cui l’uomo sarà maturo per estendere l’attuale capacità di plasmare l’aria oltre la sola soglia della creazione della parola per esplorare gli aspetti simbolici della stessa. Nel corso degli incontri sarà presentato l’aspetto teorico più attuale con esperienze pratiche destinate a porre in relazione la “voce” e il “suono” con le immagini archetipiche che nascono dal profondo della nostra esperienza umana, aperto non soltanto ai complessi passaggi dettati dall’evoluzione, ma anche al recupero della nostra sensibilità più autentica legata al nostro Sé.

Aree tematiche
La respirazione. Il respiro rappresenta il punto di partenza di una esperienza vocale, la condizione preliminare di ricerca. Temi: La respirazione e la respirazione consapevole ∞ Ascolto e lavoro su se stessi ∞ La tecnica ∞ Il respiro e l’immaginario ∞ Il soffio, alla ricerca dell’archetipo perduto ∞


Aree tematiche
La respirazione. Il respiro rappresenta il punto di partenza di una esperienza vocale, la condizione preliminare di ricerca. Temi: La respirazione e la respirazione consapevole ∞ Ascolto e lavoro su se stessi ∞ La tecnica ∞ Il respiro e l’immaginario ∞ Il soffio, alla ricerca dell’archetipo perduto ∞ Respiro e contemplazione
L’ascolto. Udire ed ascoltare pare, ad uno sguardo superficiale, rappresentino l’uno il sinonimo dell’altro. Al contrario sono due atti in aperta contraddizione anche se entrambi facenti riferimento alla medesima funzione fisiologica, quella dell’udito. Temi: L’ascolto ∞ Quale orecchio? Orecchio o pelle? ∞ Ascolto e lavoro su se stessi ∞ Udire ed ascoltare ∞ Il silenzio ∞ Ascolto e relazione ∞ Ascolto ed emozioni ∞ Ascolto olografico
La voce. Un rapporto profondo con il suono della voce dovrà partire da un ascolto altrettanto profondo, anzi “doppio”, come affermava Epitteto “Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà”. In tal senso, dovrà non solo ascoltare il significato di quanto detto dall’interlocutore, ma ascoltare il modo in cui viene detto, ovvero il ritmo, il tono, il timbro, le pause interne ma soprattutto ascoltare ciò che avviene al nostro interno in rapporto alla sonorità della voce del nostro interlocutore. Temi: Ascoltare la propria voce ∞ Dove suona la voce? ∞ Voce ed emozioni ∞ Tipi psicologici e tipi vocali ∞ Lavorare sulla voce ∞ Leggere e saper leggere ∞ Voce parlata e voce cantata ∞ La recitazione e la voce corale
Obiettivi: conoscere lo strumento “voce” e aprire una via ecobiopsicologica della voce.

Relatore:
Luca Catanzaro: Attore, doppiatore, speaker. Diplomato all'Accademia de' Filodrammatici di Milano, ha avuto la fortuna di avere come insegnante Teresita Fabris. Da più di un ventennio è una delle voci più rappresentative del panorama pubblicitario, scelto come testimonial vocale dai più prestigiosi brand nazionali e internazionali e reti televisive. Ha prodotto, partecipando anche come attore e performer vocale, spettacoli per la Scala di Milano, l'Istituto Gramsci di Roma, l'Assessorato al Turismo del Comune di Milano. Ha collaborato con il direttore d'orchestra Maestro Antonio Ballista, il direttore del coro della radio TV Svizzera Maestro Luigi Marzola, l'Iraniano Amir Molookpour e il Maestro Massimo Crispi (compositore delle musiche del film Bagno Turco di Ferzan Ozpetek). Sin da giovanissimo si interessa al lavoro sulla voce di Demetrio Stratos e Carmelo Bene e alle esperienze del teatro Russo e Polacco. Compie numerosi viaggi in India entrando in contatto con la dimensione spirituale del suono. Un percorso personale di ricerca lo avvicina da oltre quindici anni all'ecobiopsicologia. È Counselor ad indirizzo Ecobiopsicologico.
Destinatari: Psicologi, psicoterapeuti, counselor e operatori della salute
Date: da definirsi
Il seminario è gratuito (salvo il costo della sede che sarà pari a 4,00)
Sede: Ottavanota – Via Marco Bruto, 24 – Milano
Per informazioni ed iscrizioni contattare Dott. Aurelio Sugliani 339.7484492 – email: hermes@aneb.it

sabato 24 ottobre 2015

Incontro di counseling di gruppo


Incontro di  counseling di gruppo mercoledì 4 novembre dalle ore 19.00 alle ore 20.30 presso Mood factory, viale Bligny 13 Milano. .


L’evento consiste nell'offrire la possibilità ad una, massimo due persone di raccontare un evento o stato d'animo  che al momento crea disagio o disequilibrio interiore.
Compito del counselor è quello di condurre il dialogo aiutando la persona  a “trovare nuove risorse”.
Il gruppo osserva ed eventualmente supporta traendo dal dialogo un giovamento per sé e per l'individuo.
Un incontro dove "ascoltarsi"per star bene, scoprendo  l'importanza di una professione  che si occupa di comunicazione e relazione d'aiuto.  
Costo: consumazioneobbligatoria ….al bar del locale.